Museo diocesano

Ultima modifica 21 maggio 2020

Il Museo, ubicato al primo piano del Palazzo del Seminario Vescovile di Lamezia Terme, è stato inaugurato nel 1998.

Al nucleo originario, esposto nel 1993 in una mostra permanente e composto per lo più da oggetti liturgici, si sono aggiunti tanti materiali provenienti dalle antiche diocesi di Nicastro e Martirano.

La collezione esposta è una delle più importanti dei musei diocesani calabresi. Gli oggetti conservati sono testimonianza di grande valore artistico e di pregevoli manifatture.

L'allestimento, strutturato in sette sezioni, mostra per la maggior parte opere ed oggetti realizzati da maestri meridionali e locali in un arco di tempo che va dal XV al XX secolo e raccontano l'evolversi della storia della diocesi e degli oggetti per essa prodotti.

Tra i tanti materiali esposti, relativi per lo più a paramenti sacri e oggetti liturgici in argento, meritano attenzione un cofanetto in legno e avorio dipinto, di fattura arabo-sicula (XII sec.), due braccia reliquiari in legno, rame e ottone di Santo Stefano e San Giovanni, provenienti dall'antica abbazia di S. eufemia, realizzati da una bottega meridionale (XV sec.), uno scrigno in legno e madreperla, proveniente dalla Cattedrale di Martirano, opera di bottega meridionale (XVII sec.), una collana a vaghi aurei (ex-voto alla Madonna del Rosario), dono della Confraternita del SS. Rosario di Nicastro.Degna di nota è la statua in marmo della Madonna col Bambino detta Madonna delle Grazie, proveniente dall'antico Convento delle Clarisse di Nicastro e attribuita a Domenico Gagini (Bissone 1420/25 - Palermo 1492). Interessanti sono anche le sculture in legno policromo databili al XVI secolo ed opera di artisti meridionali.

Non mancano attestazioni della scuola roglianese che a partire dal XVI secolo diede vita ad una produzione locale di alto valore artistico documentata in diversi siti della Calabria.

Tra i dipinti, per la documentazione della storia artistica locale, significativi sono quelli di Francesco Colelli (Nicastro 1734 - Zagarise 1820), di Cesare Costanzo (metà XVIII sec.), di Eduardo Fiore (Sambiase 1831 - San Benedetto Ullano 1916); mentre di particolare pregio artistico sono le tele raffiguranti S. Francesco d'Assisi, attribuito a Mattia Preti (Taverna 1613 - La Valletta 1699) e l'Assunta (XVII sec.) dipinta alla maniera di Carlo Maratti (Camerino 1625 - Roma 1713). Attenzione merita la tela, datata 1854, di San Vincenzo e la città di Nicastro di Ignoto pittore locale, per il suo elevato potere descrittivo e come importante opera documentale della storia artistica ed urbanistica della città di Nicastro.


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