Uomini illustri
Ultima modifica 17 giugno 2021
Antonio Marasco
Nacque a Nicastro l'11 maggio 1896, in una terra che era l'esatto contrario di quelle idee di dinamismo che la corrente futuristica portava in sé e di cui sarà uno degli interpreti più intelligenti e raffinati. Nel 1906, al seguito della famiglia, lasciò Nicastro per trasferirsi a Firenze, città tradizionalmente ricca di fermenti culturali, dove ebbe modo di mettere a fuoco la sua indole artistica. A Firenze ebbe modo di conoscere Papini, Soffici e gli intellettuali che ruotavano attorno alla rivista < Lacerba >.
Nel 1914 conobbe Marinetti e con lui intraprese un viaggio alla volta di Mosca e Pietroburgo dove entrò in contatto con alcuni dei maggiori poeti e intellettuali russi del tempo: Majakowskij, Esenin, Tatlin, Burliuk e Puni. Ha partecipato ad importanti esposizioni a San Francisco e New York, in Germania e in Svizzera, entrando in contatto con le correnti più vive della cultura europea.
Ha partecipato ad importanti rassegne: Quadriennale, Biennale di Venezia, Zurigo e Monaco. Prestigiose personali organizzò all'Art Gallery della Yale University nel 1950 e al Palazzo delle Esposizioni di Roma nel 1959. Continuò a dipingere pur privo della vista e si spense a Firenze l'8 aprile 1975.
Francesco Colelli
E' stato un insigne pittore nicastrese del VII secolo e purtroppo di lui si hanno notizie vaghe. E' stato autore di numerose opere di grande interesse e valore artistico e di affreschi conservati in alcune Parrocchie di Nicastro.
Notevole una Deposizione della Croce nella Chiesa della Veterana, inventariata dall'Intendenza ai Monumenti ed alle Belle Arti di Cosenza, trafugata da ignoti ladri durante la notte del 27 febbraio 1960. Al Colelli viene anche attribuita una pala d'altare che rappresenta la Cena del Signore, datata 1762 e posta all'interno della Cattedrale.
Francesco Fiorentino
Nacque a Sambiase il primo maggio 1834. Seguì con passione le vicende che portarono all'unificazione dell'Italia. Dopo l'unificazione del Paese, fu eletto deputato per due legislature. Finita la parentesi risorgimentale, nel dicembre del 1860 fu nominato professore di storia della filosofia presso il Liceo di Spoleto.
Un anno dopo pubblicò "Il panteismo di Giordano Bruno" e con questo saggio ottenne la cattedra della filosofia presso l'Università di Bologna. Il percorso filosofico di Fiorentino va dal giobertismo all'hegelismo, al kantismo, al positivismo, con una forte caratterizzazione delle problematiche legate alla storiografia filosofica. Diresse molti giornali dell'epoca, tra i quali l'Unità Nazionale, il Giornale Napoletano di filosofia e lettere.
Morì a Napoli il 22 dicembre 1884.
Franco Costabile
Nato a Sambiase il 27 agosto 1924, segna un altro fondamentale vertice della cultura lametina del Novecento. E' del 1950 la sua prima silloge poetica, "Via degli Ulivi", che lo aprì ad una seria considerazione della realtà sociale e della civiltà contadina. Pubblicò poesie su importanti riviste dell'epoca: Botteghe Oscure, Letteratura, Inventario, Tempo presente, etc. De facto, la migliore parte della poesia di Costabile ha come centro l'angosciosa esistenza della dente di Calabria, dei poveri, delle minoranze, di quei contadini che il poeta descrive minuziosamente sullo sfondo di una civiltà arcaica.
Va in questa direzione la sua raccolta più bella, quella che può essere giudicata uno dei capolavori della letteratura neorealista italiana del Novecento, "La rosa nel bicchiere", che il poeta pubblicò per la prima volta nel 1961. La parabola esistenziale del Costabile si concluse a Roma il 14 aprile 1965, dove si lasciò morire aprendo il rubinetto del gas.
Giorgio Pinna
Lo vogliamo ricordare, pur non essendo lametino, perché alla sua arte appartengono gli affreschi e le decorazioni della sala consiliare del municipio di Nicastro. Al maestro si deve anche il disegno dello stemma civico di Lamezia Terme, realizzato in occasione dell'accorpamento dei tre ex comuni di Nicastro, Sambiase e Sant'Eufemia Lamezia e successivamente accolto dalla commissione araldica centrale.
Giovanni Nicotera
Cospiratore e soldato, nacque a Sambiase il 9 settembre 1828. Nell'anno 1849, il 29 aprile, si distinse nell'attacco di Villa Pamphili, tanto che lo stesso Garibaldi lo nominò Luogotenente. Il 3 giugno dello stesso anno, al Casino dei Quattro Venti, viene gravemente ferito assieme a Goffredo Mameli che spirerà subito dopo. Nel 1853 prese parte ai moti di Milano e nel 1856 ebbe delicati incarichi da Camillo Benso Conte di Cavour.
Promosso Maggiore Generale ed insignito della Croce dell'Ordine di Savoia, nel 1867, ebbe da Garibaldi, il comando di mille volontari per l'estremo tentativo di liberare Roma. Morì il 13 giugno 1894 a Vico Equense, dopo aver ricoperto importanti incarichi parlamentari. E' stato seppellito a Napoli.
Pietro Ardito
Nacque a Nicastro nel 1833, sacerdote e letterato nicastrese. Compì gli studi superiori nel Seminario di Nicastro, dove rimase come insegnante dal 1854 al 1860). Si trasferì poi a Spoleto, città in cui rimase circa vent'anni per insegnare, prima all'Istituto Tecnico e poi al Ginnasio, Italiano e Storia. A Spoleto trovò Francesco Fiorentino, di Sambiase che dal 1860 insegnava filosofia nel Liceo. Ritornò definitivamentea Nicastro nel 1882 e vi rimase come docente di Lettere e Direttore nel locale Ginnasio.
Nel 1883, soprattutto per motivi familiari, rinunciò alla cattedra di Letteratura Italiana presso l'Università di Napoli. Morì a Nicastro nel 1889.
Fondamentale per certi aspetti è la sua pubblicazione, Spigolature storiche sulla città di Nicastro, 1889.